Case-Study: portata 1000 volte superiore stimolando emozioni


In questo articolo voglio parlarvi di come la tecnologia dei social media sfrutti il fattore emotivo per coinvolgere gli utenti. Senza timore di smentita, possiamo tranquillamente asserire che le tecnologie dei social media rappresentano un fattore altamente pervasivo della nostra vita.
Sessioni prolungate davanti allo schermo, distrazioni dovute a continue notifiche in grado di frammentare il nostro lavoro, sono tutti elementi imputabili a queste tecnologie che minano di continuo la nostra concentrazione.
Il motivo principale per cui riescono a farlo è perché influenzano fortemente le nostre emozioni. I social media infatti hanno un grande impatto sulle emozioni degli utenti che spesso notano come il loro umore segua i messaggi e le notifiche online che ricevono, o gli aggiornamenti e i post che visualizzano.
Questi effetti emotivi vengono ulteriormente amplificati quando gli utenti generano, condividono e commentano collettivamente contenuti online. Un profilo o in generale un qualsiasi account social molto seguito attraverso un semplice post ha il potenziale di agire da parafulmini ed incanalare l’umore collettivo.

Cosa sono le emozioni?

E’ utile chiarire cosa intendiamo per emozioni. Le emozioni sono uno stato mentale che porta a fare una valutazione e conseguentemente ad una reazione. L’esempio più classico è un’offesa ricevuta, che porta ad una risposta perchè l’offesa viene valutata come un oltraggio alla propria reputazione.
Sono diverse le emozioni che inducono ad una reazione e fondamentalmente possono essere divise in due macro-categorie: emozioni negative ed emozioni positive. Fra le emozioni negative possiamo ad esempio menzionare ad esempio l’indignazione o la preoccupazione: quanti post ogni giorno leggete sui social che fanno leva su questi sentimenti? Sicuramente tanti.
Ma essendo una persona positiva, anche nel lavoro mi piace soffermarmi sulle emozioni positive, ed uno degli strumenti più potenti è l’evocazione dei ricordi, in grado di riaccendere passioni sopite.

Come stimolare il fattore emotivo nei post sui Social Media

Siccome non mi occupo di psicologia e di filosofia ma di web marketing, dopo questa doverosa premessa chiudo qui questo breve trattato sulle emozioni e vado a concentrarmi su un caso studio per fornire un piccolo esempio a riprova di quanto discusso finora.
Gestisco da qualche anno la pagina Facebook di PassioneBasket (come potete intuire dal nome stesso è una mia passione, nulla a che fare con il lavoro). Si tratta di una pagina che parla appunto di basket, con 5000 followers ed una portata media sui post di 800 visualizzazioni medie.
In data 21 Agosto di quest’anno, la Rai ha mandato in onda le prime puntate della DocuSerie “Scugnizzi per sempre”, una serie in cui è stata ripercorsa la favola della JuveCaserta, mitica società cestistica che ha scritto la storia del basket italiano a cavallo fra metà degli anno ’80 ed i primi anni ’90.
Intuendo il grande potenziale emotivo che presentare questo evento avrebbe potuto avere, nella stessa data ho realizzato un semplicissimo post in cui ho semplicemente illustrato le date dell’appuntamento in tv enfatizzando con dei brevissimi accenni quell’epoca, nominando i due giocatori più rappresentativi di quella storia e di quella squadra, lasciando dei link e dei tag di approfondimento e concludendo con una foto d’epoca. Il post, lo potete guardare se volete, è questo (se vi fa piacere, seguite anche la pagina!).

Risultati e conclusioni

Senza un solo centesimo di sponsorizzazione, questo post ha realizzato 76.485, circa 1000 volte l’engagement di un post standard. Dettaglio importante, ha avuto 101 condivisioni, che sono il fattore principalmente incisivo sulla portata 1000 volte superiore, con una incredibile precisione che sembra indicare un legame quasi direttamente proporzionale.
E’ chiaro che i numeri della pagina in questione non sono eclatanti, ma rapportando le proporzioni fra un post standard ed il post in oggetto abbiamo elementi a sufficienza per fare un’analisi e trarre delle conclusioni.
Ho fatto leva su un ricordo che ha generato principalmente un’emozione: la nostalgia. Questa emozione ha portato a delle valutazioni, fra cui ritenere che quella sia stata una grande impresa, forse irripetibile. Questa valutazione ha portato ad una reazione, quella di condividere l’informazione per avvisare di questo evento in programma (ed anche oltre 100 commenti diretti sul post).
Posso concludere quindi che la visualizzazione di un post è subordinato all’elemento alla base si tutti i social media, quello per cui sono nati ed esistono tuttora, vale a dire la condivisione. Deve essere quindi questo l’obiettivo principe di un social media manager, ed abbiamo visto in questo articolo come sfruttare il fattore emotivo possa incidere notevolmente nel raggiungimento di questo scopo.